Matcha: preparazione del tè verde a regola d’arte, per portare un po’ di Giappone a casa tua
La tradizione di gustare il tè è nata in Cina intorno all’VIII secolo, e furono i monaci buddisti a introdurla in Giappone, nell’arco di alcuni secoli nei periodi Heian e Kamakura. matcha preparazione
Inizialmente consumato nei templi zen per mantenere la veglia durante la meditazione, e tra i nobili per le sue proprietà medicinali, col passare del tempo il tè è diventato una bevanda raffinata molto diffusa. Verso la fine dell’era Sengoku, o era dei regni combattenti, le foglie di questa pianta divennero una merce diffusa tra i ricchi commercianti e i signori feudali.
Fu proprio grazie ad un mercante di tè, Sen no Rikyu, che il chadō, o cerimonia del tè, prese forma. Le caratteristiche che Sen no Rikyu associava a questa bevanda erano “armonia, rispetto, purezza e tranquillità“, concetti che ancora oggi sono alla base dello cha no yu (letteralmente “acqua calda per il tè, ma il termine viene utilizzato per indicare la cerimonia del tè).
I passaggi di una autentica cerimonia del tè sono molto dettagliati e meticolosi, troppo formali da imparare e per essere applicati nella vita di tutti i giorni.
Durante il nostro viaggio in Giappone, abbiamo partecipato ad una autentica cerimonia del tè, e ne siamo rimasti meravigliati e affascinati. Per questo motivo, ho dedicato un post a parte sulla nostra esperienza a Kyoto. Ma vediamo ora la tecnica più informale per prepararlo a casa.
Matcha: preparazione del tè verde in polvere
Ammettiamolo, noi occidentali siamo dei profani, e non avremo mai l’onore di avvicinarci e comprendere appieno il significato profondo di questa vera e propria arte.
Tuttavia, per la preparazione del tè Matcha a casa, si deve comprare un kit base di utensili, non solo per ottenere un risultato decente, ma per provare ad assaporare un pizzico dell’atmosfera di una casa del tè giapponese.
Matcha preparazione, ecco cosa serve:
- Tè Matcha in polvere
- Una ciotola (Chawan)
- Un frustino (Chasen)
- Un cucchiaino di bambù per dosare (Chashaku)
- Un termometro e un misurino
(Che ne dici di un bel set da tè Matcha, come quello che trovi a questo link?)
Ci sono due tipologie di tè verde, usucha, la versione leggera, e koicha, più cremoso. Il matcha più diffuso, consumato nella vita di tutti i giorni, è la versione leggera, che preparato a regola d’arte ha una consistenza simile al cappuccino, con la schiuma in superficie. Il Matcha koicha è meno diffuso e utilizzato per le cerimonie più formali.
Matcha preparazione, i passaggi dettagliati:
- Riscalda la ciotola riempiendone 1/3 con acqua calda. Intingi il frustino nell’acqua calda per bagnare le punte. Una volta che la tazza è scaldata, elimina l’acqua e asciuga la ciotola preferibilmente con un panno di lino. Metti il frustino da parte e nel misurino versa 70 ml di acqua bollente per farla raffreddare.
- Utilizza il cucchiaino di bambù, e versa circa 2 misurini nella ciotola. Per evitare grumi, il Matcha andrebbe prima setacciato.
- Una volta che l’acqua del misurino raggiunge appena gli 80 gradi, versala nella ciotola che contiene il Matcha.
- Con la frusta in una mano e reggendo il bordo della tazza con l’altra, sbatti il Matcha con un movimento del polso a zig zag, senza premere troppo con il frustino! Per essere perfetto, il Matcha deve avere una schiuma densa sulla superficie. matcha preparazione
Come si beve il tè verde?
Anche l’ospite di una casa del tè dovrebbe seguire delle gestualità precise. Se ti trovi in Giappone, la bevanda ti sarà servita accompagnata dagli wagashi.
I dolci devono essere consumati prima di bere il tè, perché il contrasto tra dolce e amaro ne fa risaltare l’essenza e il sapore.
Reggi il dolcetto con il palmo aperto della mano, tenendolo sul fazzoletto di carta (kaishi). Taglia il wagashi con il bastoncino di legno e mangiane un piccolo pezzo alla volta.
Prendi poi la ciotola del tè con la mano destra e posizionala sul palmo della mano sinistra. Per evitare la parte anteriore della ciotola, ruota la ciotola senso orario due volte. Appoggiare le labbra sulla parte frontale della tazza (cioè dove c’è il disegno) è considerato maleducato e poco umile. Bevi il tè in tre o quattro sorsi.
Bevi l’ultimo sorso in modo rumoroso: è un modo per far capire che hai apprezzato il tè, e ringraziare chi l’ha preparato!
Infine, pulisci il lato da dove hai bevuto con il pollice destro e l’indice, e asciuga poi le dita sul kaishi
Tieni presente che questi particolari gesti vengono fatti solo nel caso di una cerimonia, o in generale quando ci si trova in un contesto formale. Nulla però ti vieta di mostrare la tua conoscenza delle buone maniere: sicuramente i Giapponesi apprezzeranno. 🙂
Beviamo, nel frattempo, un sorso di tè. Lo splendore del meriggio illumina i bambù, le sorgenti gorgogliano lietamente, e nella nostra teiera risuona il mormorio dei pini. Abbandoniamoci al sogno dell’effimero, lasciandoci trasportare dalla meravigliosa insensatezza delle cose.
Il libro del tè, Okakura Kakuzo
2 commenti
Una ritualità senza tempo dal fascino innegabile!
Sei stata fortunata a partecipare ad una cerimonia autentica, in Giappone poi! *_*
Un saluto
Daniela
Ho fatto un sacco di ricerche perché desideravo tantissimo vederlo dal vivo.
La signora che ci ha fatto la dimostrazione poi era spassosissima 🙂