La foresta di bambù in Giappone, Arashiyama. Un luogo magico dove le canne suonano la melodia del vento
E’ pomeriggio inoltrato quando, dopo una breve visita al tempio Tenryu-ji, scorgiamo un fitto muro di canne di bambù.
“Eccolo!” Indico entusiasta, lanciando un gridolino di emozione. Nientemeno che la copertina della mia Lonely Planet si materializza davanti ai nostri occhi. Un paesaggio che finora avevo solo ammirato (photoshoppato) sulla mia guida.
Foresta di bambù Giappone: Arashiyama, a Kyoto
Una delle attrazioni turistiche più popolari e fotografate del Giappone, e sicuramente una delle foreste più belle del mondo.
Immerso in un’atmosfera surreale, quello di Arashiyama è impossibile da categorizzare sotto la parola “bosco”. Una brezza leggera accarezza le foglie di bambù, facendo dondolare e frusciare gli elastici tronchi. L’effetto è ipnotico. Le grosse canne verdi di bambù raggiungono i 50 metri di altezza, ma sembrano non finire mai, salendo all’infinito verso il cielo.
I sottili raggi di sole del tardo pomeriggio riescono a malapena a fare capolino tra le foglie e gli steli di bambù verdi. La luce va velocemente sbiadendo. Non è semplice spiegarne l’atmosfera.
L’aria sembra carica di un’intensa spiritualità. Ho provato una sensazione strana, come se dovesse accadere qualcosa di magico da un momento all’altro.
Ogni volta che il vento soffia sui bambù si sente risuonare una melodia, un sussurro. Anche la foresta di bambù di Kyoto è tra l’elenco dei 100 suoni giapponesi scelti dal Ministro dell’Ambiente nel 1996, il cui scopo è preservare e promuovere le peculiarità di ogni zona degna di nota del Giappone.
Il bambù come elemento strutturale
La pianta del bambù ha una crescita molto rapida, il che lo rende un materiale molto sostenibile. Questa pianta si trova in tutto il Giappone, favorita dal clima caldo e umido.
Il bambù viene utilizzato per produrre bacchette, cesti e stuoie, ma non solo: è un elemento fondamentale dell’architettura, grazie alla sua resistenza, flessibilità ed essenzialità. Poiché si tratta di un materiale semplice e senza fronzoli, il bambù è uno dei simboli del minimalismo decorativo giapponese.
Dal 1967 le foreste di bambù sono considerate importanti risorse ambientali, così anche la foresta di Arashiyama è stata posta sotto controllo da parte delle autorità.
Il bambù e il suo significato simbolico
Il bambù ha una lunga tradizione di miti e leggende. Si pensa che questa pianta protegga dal male, ed è per questo che alcuni santuari sono immersi nelle foreste di bambù. Così vale anche per le persone: durante il festival del Tanabata (7 luglio), le persone scrivono i loro desideri su strisce di carta di vari colori. Li appendono tra i rami di bambù, con la speranza che le loro speranze per il futuro vengano protette ed esaudite.
Il bambù è anche sinonimo di purezza e innocenza. In Giappone, un uomo si paragona ad un bambù appena tagliato, quando si vuole fare riferimento al suo carattere puro e trasparente.
Come già spiegato, questa pianta sempreverde è anche considerata un simbolo di forza e di prosperità. Si piega ma non si spezza, e riesce a resistere nel tempo, durante qualunque clima e stagione.
Come raggiungere la foresta di bambù Giappone
Il modo più veloce per arrivare alla foresta di bambù dalla stazione di Kyoto è la linea JR Sagano (coperta dal JR Pass). Il viaggio dura 15 minuti, e dalla stazione di Saga-Arashiyama, si raggiunge il bosco in 5-10 minuti a piedi.
Dalla stazione Karasuma nel centro di Kyoto (Shijo Street), puoi prendere anche la Hankyu Main Line. Scendi poi alla stazione di Katsura, e prendi il treno in direzione Hankyu Arashiyama. Il viaggio di sola andata dura circa 20 minuti, e dalla stazione devi attraversare il fiume. In 15 minuti a piedi, puoi raggiungere la foresta.
Dopo la breve passeggiata, e le 1000 fotografie che scatterai al canneto, puoi visitare la panoramica villa di Okochi Sanso.
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